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Giappone: primo caso d'infezione da corinebatteri

Infettivologia Redazione DottNet | 16/01/2018 18:15

Morta una donna 60enne, sfamava i gatti randagi. Ministero in allerta

Primo caso di infezione da corinebatteri che ha portato alla morte di una donna in Giappone: si tratta di un microrganismo che può essere passato dagli animali agli esseri umani. Lo ha reso noto il ministero della Salute nipponico, spiegando che la circostanza risale alla primavera del 2016 e riguarda una signora di circa 60 anni, abituata a prendersi cura e a sfamare dei gatti randagi.    Dopo aver accusato gravi problemi respiratori la donna è stata trasportata al pronto soccorso, ma è deceduta al terzo giorno. Successivi test di laboratorio hanno rivelato la presenza di un ulcera cutanea, generalmente associata al contatto diretto con animali infetti, sia da compagnia che da allevamento. L'infezione da corinebatteri può essere trasmessa direttamente, attraverso il consumo di alimenti contaminati o l'interazione con animali infetti, anche tramite uno starnuto.

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I sintomi dopo il contagio sono simili alla difterite, spiegano i medici, con forte mal di gola e tosse, e possono essere trattati con l'assunzione di antibiotici. Il ministero della Salute ha distribuito un comunicato a tutte le prefetture per allertare gli organi sanitari sui potenziali rischi di infezione. Secondo l'Istituto nazionale di malattie infettive il primo caso in Giappone di ulcera cutanea associata a un'infezione da corinebatteri è stato registrato nel 2001, e lo scorso novembre i casi segnalati sono arrivati a 25, molti dei quali provenienti da cani e gatti. Il ministero della Salute aggiunge che nessun caso di trasmissione dell'infezione tra esseri umani è stata segnalato in Giappone.

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